E se il problema fosse Ibra Gira voce di un discorso alla squadra senza Mister...

11/10/2024

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Le recenti indiscrezioni, mai smentite ufficialmente, riguardanti gli interventi di Zlatan Ibrahimovic nello spogliatoio rossonero prima delle partite contro Torino e Liverpool, senza la presenza dell'allenatore Paulo Fonseca, hanno gettato benzina sul fuoco di una situazione già esplosiva.
Questi episodi, se confermati, rappresenterebbero un chiaro segnale di delegittimazione del tecnico portoghese, minando alla base la sua autorità all'interno del gruppo squadra.
La gestione della comunicazione appare come uno dei punti critici di questa crisi.
Fonseca sembra essere stato lasciato solo ad affrontare le domande spinose nel post-partita, in particolare quelle riguardanti l'episodio del rigore conteso tra i giocatori.
Una preparazione più accurata e un supporto più solido da parte della dirigenza avrebbero potuto evitare l'esposizione pubblica di problematiche interne, permettendo di gestire la situazione all'interno delle mura di Milanello, lontano dagli occhi indiscreti dei media e dei tifosi.
In questo contesto, il ruolo della dirigenza diventa cruciale.
È necessario un intervento deciso e chiaro per ristabilire le gerarchie e supportare l'allenatore.
La presenza costante dei dirigenti a Milanello, con colloqui privati e di gruppo, potrebbe essere fondamentale per esprimere la posizione della società e, possibilmente, ricucire gli strappi che si sono creati all'interno dello spogliatoio.
Inoltre, una maggiore presenza mediatica della dirigenza, attraverso interviste televisive o sulla carta stampata, potrebbe servire a rafforzare la posizione di Fonseca e a mandare un messaggio forte all'esterno.
Le multe, in una situazione così delicata, rischiano di essere solo un palliativo se non si affronta il cuore del problema.
La questione va oltre la semplice disciplina e tocca le fondamenta stesse del rapporto tra allenatore, giocatori e società. Se non si dovessero trovare margini per ricomporre questa frattura, l'unica soluzione potrebbe essere quella di un cambio in panchina.
Tuttavia, questa mossa estrema dovrebbe essere accompagnata da un ripensamento più ampio del profilo tecnico ricercato, per evitare di ricadere negli stessi errori.
La situazione attuale del Milan appare come una farsa che rischia di trasformarsi in una tragedia sportiva.
Gli spettatori di questo dramma, i tifosi rossoneri, assistono impotenti al disfacimento di una squadra che solo pochi mesi fa sembrava in grado di competere ai massimi livelli. La proprietà, pur fisicamente distante, non può più permettersi di rimanere in silenzio. È giunto il momento di prendere decisioni coraggiose e di comunicarle con chiarezza a tutte le componenti del club.
Le prossime mosse della dirigenza saranno determinanti per il futuro immediato del club.
La sfida contro l'Udinese si profila come un banco di prova non solo per la squadra, ma per l'intera struttura societaria.


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