Furlanismo! E’ proprio vero: tutto passa il Milan resta!

08/09/2023

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Rieccoci qui, dopo un’estate turbolenta, iniziata con lo tsunami Maldini-Tonali, continuata con la fiera del TUM e finita con la rincorsa ansiosa alla ciliegina sulla torta. Insomma, possiamo dire di tutto, ma sicuramente non che ci siamo annoiati negli ultimi mesi.
Cardinale, dopo “l’apprendistato” di un anno, aveva bene in mente come ricostruire il Milan, a sua immagine e somiglianza. Cooperazione tra le varie sfere dirigenziali in seno al club, zero protagonismo e voglia di emergere senza fare il passo più lungo della gamba, economicamente parlando. Conti in ordine, ma continua ricerca di crescere sul piano business e sportivo, due elementi che vanno a braccetto.
Si mettano il cuore in pace quelli legati al calcio di quarant’anni fa, oggi le squadre di calcio sono aziende, se vogliono del romanticismo, possono sempre cercare qualche serie TV su Netflix.
Mercato condotto con fermezza e pazienza, non ci si è fatti condizionare dall’umore del tifo, nerissimo dopo la cessione di Tonali; e si è avuta pazienza nel trattare il prezzo di tutti gli acquisti andati a bersaglio.
Il duo Furlani-Moncada ha centrato quasi tutte le prime scelte, un lavoro impressionante se contiamo anche le innumerevoli cessioni effettuate. Diciamo che come primo banco di prova non se la sono cavata male. A sentire le vedove del web, sembrava che il Milan avesse mandato in giro Gigi e Andrea a trattare, come nel famoso film “L’allenatore nel pallone”. Campagna rafforzamenti che poteva esser ancora più prepotente se solo fossimo riusciti a cedere per soldi veri ed immediati alcuni dei nostri indesiderati, Origi e CDK su tutti.
Ma qui entrano in gioco diverse componenti, forse la più incisiva è quella di non aver dei rapporti stretti con la rete dei procuratori, che poi al di là del valore del giocatore stesso, sono quelli che smuovono le acque e diventano decisivi per la finalizzazione della trattativa. Magari è un passo che si farà, ma conoscendo i nostri, non crediamo vogliano mischiarsi con certa gente e far parte di certi affari, vedremo in futuro.
Ci sono alcuni dubbi su come è stata gestita la situazione del centravanti, arrivare all’ultimo giorno di mercato per poi chiudere con Jovic, lascia l’amaro in bocca per quello che poteva essere e non è stato. Azzardato affidarsi ad un trentasettenne per tutta la stagione, anche se è un campione assoluto. Adesso c’è da augurarsi che il serbo, ex viola, faccia ricredere in molti e torni quello che tre anni fa fu acquistato dal Real per 60 milioni di euro. Con i blancos ha fallito, ma aveva dei mostri sacri davanti, anche a Firenze le cose non sono andate bene, chissà se il diavolo stuzzicherà le corde giuste del fratello psycho dell’ex Rebic, nonché partner d’attacco di Jovic nell’Eintracht meraviglia di qualche anno fa.
Di certo meglio non aver niente a che fare con gente come Taremi ed il suo entourage, adesso lo chiamano così, quel circolo di persone che girano attorno all’atleta per cercare di strappare più soldi possibili, a volte in maniera poco chiara, o per meglio dire, poco pulita.
Anche in mezzo campo, in attesa del ritorno di Bennacer, siamo contati, come anche nel ruolo di vice Theo, ma sembra che Pioli sia stato chiaro: il gruppo prima di tutto. Via chi non faceva parte del progetto, e chissà che magari rivedremo quel Milan di due/tre anni fa, dove il gioco e lo spirito erano più importanti del nome del giocatore in campo.
A proposito di mister, come sempre i social lo hanno preso di mira, mentre si osanna l’Inzaghi scarso. Lo “spiaze man” è un ottimo allenatore, nulla da dire, ma far passare Padre Stefano come l’ultimo degli arrivati ci par alquanto assurdo visto che negli ultimi due campionati hanno totalizzato entrambi gli stessi punti. Poi piccola cosa da evidenziare, uno ha vinto lo scudetto e l’altro qualche portaombrelli, poca roba in effetti.
E visto che la settimana prossima c’è il derby, cominciamo ad accendere un cero per i molti nazionali impegnati nelle qualificazioni.
Per la stracittadina c’è tempo per parlare ed agitarsi, ma non vogliamo far passare in cavalleria la polemica sui calendari. Che il Milan si svegli anche sotto questo aspetto, non è possibile giocare il mercoledì in Germania e poi il sabato in casa del Genoa, qui si passa per fessi a star sempre zitti. Silenzio che non conoscono i supporter, ma questa volta nemmeno noi abbiamo il coraggio di dargli torto, ma come si fa a produrre un qualsiasi cosa che riguarda noi con i colori che mai ci devono esser accostati? Cosa talmente assurda che sembra incredibile solo parlarne.
Chiudiamo con l’affaire pallone d’oro: partendo dal presupposto che ormai è diventata una pagliacciata, troviamo infantile fare la conta dei giocatori in lista o meno, sappiamo che quelli del trofeo a testa alta non vedevano l’ora, li vogliono tutti loro questi premi, a Narnja funziona così.
FVCR

YouRedBlack


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